Il cercatore di luce
(Mondadori - euro 18,50)

Carlo ha dodici anni quando sale in Scanuppia, una montagna del Trentino, per trascorrere le vacanze estive nella baita di famiglia. I genitori non fanno che litigare, la tensione è palpabile, eppure un inatteso sollievo lo coglie quando si immerge nel dipinto appeso nella sua stanza: una giovane donna con un bambino tra le braccia. Chi sono quelle due persone? Al ragazzo pare di riconoscerle e chiede notizie alla Moma, la nonna originaria della Calabria, scoprendo che il nonno aveva conosciuto il pittore, Giovanni Segantini. Carlo si trova così a ricostruire la trama intima e collettiva di un intero secolo, a partire dalla travolgente vicenda umana di Segantini, legata a quella della propria famiglia. Mentre è alle prese con i primi turbamenti sentimentali, il ragazzo si appassiona all'amore tra l'artista e Bice Bugatti, donna carismatica e compagna fedele, sempre al suo fianco dall'incontro a Milano agli anni in Brianza e in Svizzera. In un romanzo epico e visionario, Carmine Abate torna a raccontare un'appassionante storia famigliare, e vi intreccia con maestria la straordinaria avventura esistenziale e artistica di uno dei nostri più grandi pittori, muovendosi – con l'autorevolezza di chi li conosce nelle più segrete profondità – in luoghi lontani ma dalla identica, struggente meraviglia: dal Trentino di Arco e della Scanuppia, paradiso naturale degli urogalli, alle altezze sublimi di Maloja, all'altopiano della Sila, monumento alla bellezza nel cuore del Mediterraneo. Avvalendosi di un meccanismo narrativo ad alta precisione alimentato da una lingua insieme morbida e acuminata, Abate scolpisce un potente romanzo corale che affronta temi universali: la vita, la natura, la morte, gli stessi del famoso Trittico della Natura di Giovanni Segantini. È lui l'inesausto cercatore di luce che, pur presagendo la fine ormai prossima, sale in montagna a dipingere l'ultima, grandiosa opera. L'unico modo per sconfiggere la morte. La sua e la nostra.

Così la stampa

“L’intelligente mossa narrativa di Abate … è quella di raccontare in parallelo due storie. … Così i tempi del racconto si moltiplicano nelle pagine: l’Ottocento di Segantini, il tardo Novecento di Carlo, il Ventennio della nonna. … Il romanzo sembra nutrirsi di questi intrecci, è vivido e denso, come fu densa la vita di Giovanni Segantini. Stile: 5/5; Storia: 5/5”
Ida Bozzi, La Lettura, Corriere della Sera

“Carmine Abate, sempre bravissimo nella struttura classica del romanzo, costruisce una trama intrigante a partire dalla terra in cui vive da anni: il Trentino. E lì che un ragazzetto squassato dai litigi familiari, infatti, scopre che la bellezza salverà non solo il mondo, ma anche noi stessi, e s’immerge nell’opera del Segantini di cui, come in un ologramma, ripercorreremo biografia e opere.”
Valeria Parrella, Grazia

“Di Segantini, Carmine Abate mostra di assumere in pieno il significato risposto nel suo Trittico della natura, scandito nelle fasi della vita, della natura e della morte. Questo schema gli è utile a interrogare, dal microcosmo delle esistenze, i grandi temi universali in un romanzo denso e ricco. Con la luce che vi risplende e così diventa la vera protagonista della storia.”
Generoso Picone, Il Mattino

“L’ultimo, suggestivo romanzo di Carmine Abate, “Il cercatore di luce”, è intessuto d’un luminoso silenzio, in cui si dipanano, con il ritmo tranquillo e pur denso d’un fiume incessante, le fila di due destini: quelle di Carlo e quello del pittore divisionista. Le due biografie si accompagnano e si parlano a distanza, in grazia d’una magia che soltanto la feconda voce dell’arte sa condurre e soltanto l’acuta, precisa, pacata e inarrestabile prosa di Abate sa dire con quella speciale alchimia fatta di garbo e necessità che sono da sempre la sua cifra inconfondibile. Un romanzo che sa scendere nella profondità psichica della pittura e del cuore, e che, contemporaneamente, è capace d’elevarsi a 2800 metri d’altitudine, accanto a Giovanni Segantini.”
Camillo Bacchini, La Gazzetta di Parma

“Nello sviluppare un rapporto di empatia con il pittore trentino, Carlo scopre se stesso e la propria vocazione. Alle pagine incentrate sulla sua maturazione, personale e sentimentale, si alternano quelle in cui la parabola biografica e artistica di Segantini viene ricostruita in maniera avvincente ma anche molto precisa. … Carmine Abate è molto abile nell’intrecciare i piani narrativi.”
Roberto Carnero, Avvenire

“La vicenda si snoda su tre binari intrecciati attraverso momenti di raccordo: la formazione del giovane Carlo attraverso le sue estati a Scanuppia in Trentino, l’epopea del nonno ingegnere di cui il giovane porta il nome e la ricostruzione della carriera artistica e umana di Giovanni Segantini…. Abate si muove con disinvoltura dentro e fuori dal mito del pittore, e questo è forse uno dei maggiori pregi del romanzo. La capacità di raccontare il fascino di una figura del tutto priva di alfabetizzazione che assume i contorni di un modello etico spinto ben oltre il suo operato. … Romanzo articolato, ricchissimo di spunti, di dati, di siti, è una buona opportunità anche per i conoscitori di Segantini per avvicinare aspetti non così noti.”
Camilla Valletti, L’Indice

La fantasmagoria di eventi, di personaggi, di sentimenti, di descrizioni (tutti ingredienti giocati da Abate con la consueta impareggiabile sapienza compositiva e stilistica) conferiscono a queste pagine un singolare potere attrattivo. L'incontro tra II cercatore di luce e il cercatore di storie ha prodotto uno dei più incantevoli e sorprendenti romanzi di questi ultimi anni.
Giuseppe Colangelo, L’Adige

L’autore ripercorre con maestria l'itinerario umano e artistico segantiniano riportandolo nell'attualità. Lo fa con gli occhi di Carlo, un dodicenne che nella baita di famiglia trova un dipinto, lo scruta con occhi di innocenza mentre attorno si vive nella tensione, s'interroga, si entusiasma scoprendo il legame d'amore tra Giovanni e l'inseparabile Bice Bugatti. Ecco l'alchimia della storia. Abate sa come raccontarla. Ha puntiglio, delicatezza e passione per i dettagli. Nel testo guida il lettore pagina dopo pagina, con stile sobrio e semplice, con immediatezza e briglia discorsiva, tra sorprese e risvolti inaspettati.
Léon Bertoletti, Il Corriere del Ticino

Fin dalle prime pagine la storia emoziona e intriga, l'intreccio fra la bella storia (reale) passata e quella attuale regala momenti di grande intensità. Compiutezza e ricchezza di scrittura tornano evidenti agli occhi, alla mente, al cuore e riportano a quel Premio Campiello vinto nel 2012 con "La collina del vento". Soddisfazione e bellezza di lettura accompagnano dalla prima all'ultima pagina.”
Fausta Slanzi, Alto Adige.

“Un romanzo familiare, tra fantasia e realtà, per chi ama la montagna e Giovanni Segantini. Un racconto epico ed evocativo.”
Solange Savagnone, Sorrisi e Canzoni TV

Un nuovo romanzo corale, pieno di colore e di vita, in cui più personaggi narrano le loro storie e le loro esistenze che armonicamente si intrecciano. Di questo tratta l'ultima fatica di Carmine Abate, "Il cercatore di luce", edito da Mondadori, opera dedicata all'arte e alla figura di un pittore straordinario come Giovanni Segantini. Un libro in cui le parole diventano pennello esaudendo sia il compiacimento letterario che quello figurativo, sia la storia che la visione fantastica, tracciando le linee di un quadro immaginario in cui viene dipinta la vita di varie generazioni imprevedibilmente legate fra di loro da un destino curioso.
Candida Virgone, La Nazione

Nel pittore alpino nativo di Arco, Abate ha trovato un formidabile specchio, un ripetitore potente e immaginifico di storie e valori fortemente assonanti con la sua sensibilità e i suoi temi. … Leggere "Il cercatore di luce" significa usare gli occhi della mente per andare oltre la pagina: addentrarsi in un museo per la contemplazione delle tele di Segantini, e abbandonarsi al cielo aperto dei paesaggi montani.
Gianluca Veltri, Il Quotidiano del Sud

Carmine Abate sa scrivere, il che parrebbe scontato trattandosi di uno scrittore che meritoriamente ha vinto il Campiello nel 2012 con lo straordinario La collina del vento, ma di questi tempi, in cui tutto è "capolavoro" e con facilità accostato a Dostoevskij e Roth (Joseph o Philip, non fa differenza), è meglio abbandonare qualche certezza. Con Il cercatore di luce, ogni dubbio è spazzato via e un sospiro di sollievo per l'Autore ritrovato è grande. È un'altra saga familiare in cui si staglia la mitica figura di Giovanni Segantini. Ed è proprio il Trittico del pittore nato ad Arco, con le sue tappe Vita, Natura e Morte, a scandire pagina dopo pagina la storia narrata. Abate si è documentato bene e riesce a trasmettere al lettore non distratto la luce ripresa nel titolo..."
Matteo Matzuzzi, Il foglio

Con grande naturalezza Carmine Abate, nel suo romanzo II cercatore di luce (Mondadori) conduce il lettore in un viaggio che attraversa la storia di due famiglie legate da un filo sottile e le cui vicende si intrecciano tessendo un’avvincente trama fatta di arte, di paesaggi, d'amore. Romanzo storico, di formazione e saga familiare, Il cercatore di luce ci abbaglia con la bellezza delle sue storie che si snodano fluide in un alternarsi di Vita, Natura, Morte, incantando il lettore come succede davanti al Trittico della Natura di Giovanni Segantini. Con una narrazione precisa e puntuale, corredata da una lingua insieme morbida e tagliente, Carmine Abate dà vita a un potente romanzo che a più voci ci parla dei grandi temi universali: la vita, la natura, la morte.
Daila Miceli, Leggere:tutti

L'ultimo capolavoro dello scrittore, originario di Carfizzi, è un trittico, anzi il trittico dell'esistenza umana. Tra Settentrione e Meridione, Carmine Abate costruisce un romanzo corale, in una lingua scorrevole, ma nel contempo ricercata, propria di chi sa come trascinare il lettore, carpendo dalle immagini i pensieri che alimentano "i moti del cuore", quelli che consentono a chiunque di aprire gli occhi e guardare lontano, senza paura «di niente e nessuno». 
Tonino Fortuna, Gazzetta del Sud

Sono le pennellate puntiformi di Giovanni Segantini che sembrano tracciare la trama narrativa nella quale Carmine Abate "innesta" il suo nuovo romanzo: "Il cercatore di luce", per le edizioni Mondadori. Come una pioggia di emozioni che sedimentando prendono corpo e vita, diventano immagini, diventano racconto, le stille che l'autore propone sulla pagina divengono un sontuoso ricamo, una trama, una storia. Il racconto, nonostante gli incastri e i rimandi temporali e i flashback, scivola con grande naturalezza, ma si porta dietro una miniera di invenzioni e di emozioni, in una coralità che è propria dei romanzi di Abate, che nella capacità a incasellare figure storie e fatti ha una delle sue risorse più singolari.
Silvano Trevisani, Taranto Sera

Sorprendente romanzo che ripercorre dalla culla alla bara l'esistenza del pittore arcense (1858-1899); alterna spunti biografici a eventi degli anni Duemila, incrociando i quarantuno anni della tumultuosa vita di Segantini con le scoperte di un ragazzo di Besenello (dove risiede da tempo lo stesso scrittore calabrese d'origine arberesh). … Abate qui conferma la maturità della sua scrittura.
Diego Andreatta, Vita Trentina

“Una storia di fine Ottocento che intesse una sinfonia della natura. In parallelo, scorre una coinvolgente storia dei giorni nostri. Entrare tra le pagine de Il cercatore di luce significa fare un viaggio nell’amore per l’umano e per la natura.”
Gabriella Brugnaro, Corriere del Trentino

“Una storia corale. Pennellate di scrittura con i tratti di un libro giallo. E poi, la lingua, insieme morbida, fluida, acuminata e penetrante.”
Francesco Sorgiovanni, Il Quotidiano del Sud