Il Quotidiano della Calabria, 20 aprile 2011


QUELLE "PROESIE" DI CARMINE ABATE
 di Francesco Sorgiovanni

 

“POESIE e proesie”. Così Carmine Abate sottotitola il suo nuovo libro “Terre di andata”, scritto per Il Maestrale di Nuoro, e da oggi nelle librerie. Un diario poetico in fieri, “amalgama di prosa e poesia, ovvero prose con il ritmo, la musicalità e le forme stilistiche delle poesie, e poesie in forma di prosa o poesie antiliriche” - come scrive lo stesso autore, calabrese di Carfizzi, nella nota a chiusura del volume. Diario, aneddoto, favola, lettera, racconto surreale. Una prima edizione, a tiratura limitata e ormai quasi introvabile, di “Terre di andata”, era già uscita nel '96, per conto dell'editrice Argo. Il nuovo libro è una riedizione del primo, con l'aggiunta di altri testi, con ritocchi e tagli. “Terre di andata” è opera fondamentale nella vasta produzione letteraria di Carmine Abate, che già è all'opera di un nuovo romanzo che sicuramente uscirà l'anno prossimo. Risaltano nel libro di Abate le versificazioni sperimentate, rime, accostamenti fonici, giochi di parole. Qualcuno le definisce “poesie figurali”. E una delle espressioni più significative della sperimentazione poetica dello scrittore è la cosiddetta “proe - sia”, cioè prosa in modalità poetica. “Le mie poesie le ho sempre definite “proesie” - dichiara Carmine Abate, che in questi giorni, come spesso fa, è tornato nella sua Carfizzi -, che non vuol dire prose poetiche, ma una sintesi indivisibile delle due che contiene sempre un grumodi storia. Più cheun passaggio tra le due, ci vedo un intreccio naturale per utilizzare al meglio le grandi potenzialità stilistiche e ritmiche di entrambe”. Quattro parti costituiscono “Terre di andata”. Il primo nucleo è fatto da scritti che risalgono alla fine deglianni Settanta. In quel periodo Carmine Abate viveva in Germania e faceva parte della PoLiKunst, un'associazione polinazionale che col tempo avrebbe raggruppato scrittori e artisti stranieri residenti in Germania di ben 17 nazionalità. “Ciò che ci accomunava - dice Abate - era la voglia di uscire dai ghetti culturali, cercare nuove strade, aprirci. Da qui l'esigenza di usare il tedesco come lingua veicolare, per capirci tra noi e cominciare a dialogare con i tedeschi, con l'obiettivo di superare i pregiudizi reciproci e gettare le basi di una letteratura multiculturale o addirittura interculturale”. Insomma, lo stesso percorso che hanno seguito tanti scrittori immigrati in Europa. È in tale contesto multiculturale, in questo incontro e a volte scontro tra le culture, che sono nati, oltre ai testi poetici, sia il suo primo libro di racconti in tedesco, “Den Koffer und weg!” (edito in italiano nel 1993 con il titolo Il muro dei muri, ora negli Oscar Mondadori), sia una parte dell'ultimo, “Vivere per addizione e altri viaggi” (Oscar Mondadori). La seconda sezione del libro nuovo di Carmine Abate è una scelta di poesie scritte nel triennio 1977-1979, dopo la pubblicazione in Italia di una silloge giovanile intitolata “Nel labirinto della vita” (Juvenilia), e in gran parte ancora inedite. Si tratta di testi che danno conto dei primi viaggi di andata al Nord e della consapevolezza che costringere una persona a emigrare è un'ingiustizia da combattere con ogni mezzo. “Io lo facevo con una scrittura che consideravo di impegno civil i- prosegue Abate -, denunciando il razzismo in tutte le sue sfumature e illudendom di dare voce ai tanti emigrati come mio padre, i miei amici e i compaesani, o addirittura di incidere a livello sociale”. La terza parte di “Terre di andata” raggruppa invece le poesie scritte dal 1986 al 1995 sui biglietti ferroviari durante i continui viaggi da Colonia a Besenello (il paese trentino dove ora lo scrittore calabrese vive con la famiglia) e ritorno, “per ammazzare il tempo e le nostalgie, mescolando con gusto e ironia le mie anime e le mie lingue” (arbëresh, italiano, tedesco-germanese). Poi c'è l'ultima sezione, che viene dedicata a “una donna luminosa, l'unico punto fisso in questa altalena incessante tra Sud e Nord.Èun dialogo a volte a distanza, a volte ravvicinato come un bacio o una carezza che trasforma l'io poetico in un noi amoroso e accogliente”. “Terre di andata”, libro dedicato al medico- musicista di Cariati, Cataldo Perri, è un viaggio su e giù per l'Europa, un viaggio della mente e del cuore dentro una concreta e quotidiana esperienza multiculturale. Quello scritto da Carmine Abate è un procedere sostenuto lungo gli anni e i luoghi di una storia di emigrazione da cui nasce una poesia di appartenenze-distanze, di nostalgie cercate e respinte, di incontri-scontri. E' la vita dell'uomo che si gioca fra i poli dell'errare e del dimorare. “Alla fine miei cari / vi proporrò un viaggio nel mio cuore / e nuoterete nei liquidi inquinati / dalle mode mai morte / nella schiuma dell'onda / accarezzata dal vento caldo del Sud / bergamotti e ginestre / fiumare arse nell'afa / vi saranno serviti ben caldi / con spruzzate di rabbia a parole / nostalgie a mo' di compensazione”.