l'olivo
bianco
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Così la stampa |
Abate compie un piccolo miracolo narrativo: fa camminare assieme epoche diverse e protagonisti di una vicenda spalmata nel tempo con il legame tra terra e umanità. …
Abate ha il passo del cronista formidabile — lo scrittore è abilissimo a narrare la realtà che lo circonda fino a intercettarla prima che avvenga. …
Ogni personaggio è delineato con forza. Ogni singola descrizione di natura non è descrizione ma scoperta di bellezza. E una narrazione novecentesca quella che si porta in dote questo romanzo: ne ha il passo e ne ha la profondità. Ed è l'ulteriore conferma che Carmine Abate è uno scrittore «selvaggio», capace di vedere e raccontare le sfumature dell'essere umano e della natura che cresce maestosa e sacra. Anche quando qualcuno prova a farla fuori.
“Il nuovo, potente romanzo di Carmine Abate è L’olivo bianco, Aboca Edizioni. Abate ci ha regalato fin qui libri che ammaliano i lettori, da Il ballo tondo a La collina del vento, premiato al Campiello. Nel nuovo lavoro l’olivo bianco, con la sua resistenza, diventa simbolo della forza della natura, ma anche di speranza…”
Carmine Abate è uno scrittore solido e caparbio, che dedica da sempre la sua avventura letteraria a quel mondo rurale e arcaico che sta facendo la fortuna dell'editoria di questi anni. Ma i tempi di Abate non sono sospetti, il suo angolo d'ispirazione spaccato a metà tra le ruvide zolle di Calabria e la disappartenenza alla singolare comunità "arberesh" della regione, è diventato il marchio di fabbrica di un felice territorio narrativo. E l'Italia che - dalle remote impronte di Strati, Silone, Prisco - ha saputo coltivare un minimalismo popolare altrimenti destinato alla polvere, all'oblio. Carmine Abate ci ha regalato opere importanti come Il ballo tondo o La collina del vento, premiato al Campiello e (…) nutre la consapevolezza di aver scelto con coerenza un mondo a parte, con l'idea affettiva che tiene in piedi tradizioni, figure minime, sogni generazionali che sono stati la storia del nostro Novecento. Questo nuovo breve romanzo, L'olivo bianco, riprende le orme delle narrazioni maggiori, in cui si percepisce - netto, limpido - l'amore indissolubile per le antiche certezze. Il vento, il mare, gli olivi... Ma anche le partenze e i ritorni, come in ogni vicenda del sud contadino dei tempi in cui restare significava tribolare a vita. … Leggerezze ed empatia sono le caratteristiche principali di questo racconto dalle atmosfere sospese, e la suggestione creata dalle affettuose descrizioni dei luoghi e della loro anima regala momenti di quiete, di naturale fiducia da spendere per ogni futuro. “Se pure L’olivo bianco è un libello che si legge con gusto in una manciata di giorni, il mondo che riesce a costruire è ampio, profondo e multiforme. D’altronde che Abate sia un mastro narratore, questo lo si sa da molto tempo.” Un paese della Calabria, tre ragazzi che non sanno cosa faranno non solo "dopo l’estate", ma della propria vita: l’Europa, l’Altaitalia, un posto al Comune, un viaggio per il mondo? Ma andarsene significa anche interrompere una storia che invece va strappata al silenzio, come si strappano le erbe e i rovi per salvare un albero. Una storia che illumina ragioni e desideri contrastanti che stanno dietro tante discussioni sui giovani expat.
Un bellissimo romanzo di formazione in una ambientazione agricola e pastorale che, senza voler scomodare Carlo Levi o John Steinbeck, conferma Abate tra i massimi scrittori italiani, capace di raccontare la condizione esistenziale contadina.
L'olivo bianco è un romanzo breve, di orchestrazione narrativa più compatta rispetto ad altri libri di Abate, ma di efficace concentrazione stilistica, con una narrazione che risente dei ritmi di un'oralità legata al senso della famiglia e della comunità. La vicenda di Luca, diluita lungo il racconto, conferisce all'opera la tensione della suspense, ma la tematica fondamentale è quella esistenziale: una meditazione attorno all'origine e al destino.
Ed è in quell’alveo autentico e magnetico, nell’intimità di una natura svelata nella forza della sua vera energia, che Carmine Abate intesse una storia capace di entrare delicata nel cuore per non lasciarlo più. Un racconto che profuma di terra, sole, bosco, frutti, che si dipana armonioso all’ombra di quegli olivi, diventati simbolo e ristoro, fra le pieghe di un passato che si intreccia con il presente, dove il pensiero si perde, la mente frena e il ritmo della natura avvolge il lettore grazie ad una scrittura limpida ed evocativa, che coinvolge ed emoziona regalando personaggi preziosi cui inevitabilmente ci si affeziona.
La scrittura di Carmine Abate non delude mai. Da quarant'anni - il primo romanzo è datato 1984 - la sua è una narrazione intensa, pregna di emozioni, di sentimenti e principi saldamente radicati nel rispetto, ebbra di profumi e odori della campagna, piacevolmente insaporita dalla buona cucina familiare. "L'olivo bianco" è una storia intrisa di positività e speranza, lo scoprirete leggendo: è un omaggio e un simbolo alla bellezza, alla resilienza e alla diversità.
Carmine Abate, con la sua maestria narrativa, ci immerge nuovamente nell’atmosfera suggestiva della Calabria con “L’olivo bianco” (Aboca, 2024): un romanzo che, oltre a essere un viaggio emozionante, è anche un’accurata esplorazione delle radici, della memoria e del profondo legame tra l’uomo e la sua terra. … L’autore descrive con maestria la natura selvaggia e la bellezza di questa terra, creando un’atmosfera autentica e coinvolgente.
"L'olivo bianco” è un libro vero e umanissimo in cui la simbiosi tra realtà, immaginazione ed esperienza tocca un alto grado di perfezione lasciando nel lettore tracce profonde.
C'è un messaggio morale sotteso, molto attuale: gli alberi vanno rispettati; è insieme imperativo antico, quasi biblico, e necessità contemporanea impellente che salva il mondo. Con la prosa equilibrata che lo contraddistingue, con la sapiente ricerca linguistica che raccoglie vocaboli dai boschi e dalle zolle, dalle piante e dalla bocca della gente, Carmine Abate ci racconta una sua originale educazione sentimentale, riconducendo il lettore ancora una volta in un viaggio nella dimensione atavica e tersa, crudele e genuina, della sua Calabria.
Resilienza, olivi, Calabria, piaghe e bellezza, segreti antichi, inquietudini nuove: gli ingredienti ci sono tutti. Carmine Abate, scrittore amatissimo dalla "sua" Calabria e non solo, torna in libreria con un nuovo romanzo «L'olivo bianco», edito da Aboca nella fascinosa collana Il bosco degli scrittori, per la quale aveva già scritto «L'albero della fortuna», nel 2019. È una storia di resilienza - come tante sue storie - ambientata in una «terra bellissima e ferita» e molto amata, e raccontata da Abate con la sua lingua esatta e risonante.
Nella classifica dei libri più belli dell’anno trova posto ancora una volta Carmine Abate, già presente nella graduatoria relativa al 2023 con Un paese felice. … il giovane protagonista della storia scopre le radici della sua famiglia e il senso dei valori che ruotano attorno all’esistenza sua e dei suoi cari: la famiglia, l’identità, il diritto a restare, il rispetto per la natura. Con una delicata piega giovanile, Abate firma un nuovo potente romanzo di denuncia e di lotta per la libertà. Antonio Pagliuso, Il Glicine
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