Letture, Aprile 2006

Un mosaico di luce amore e coraggio
di Paolo Pegoraro

  Carmine Abate è uno scrittore di luce piena non solo perché le sue storie scorrono durante estati abbacinanti ove male e morte sono "ombre", piuttosto perché i suoi personaggi gustano i bisogni primari dell’esistenza (cibo, sesso, libertà, felicità) con curiosità, esuberanza e innocenza animale. Le metafore confermano: il piccolo Zef, più che un bambino, è un cucciolo umano. Cifra del suo stile è una genuinità che solo lo snobismo corrivo scambia per anacronistica ingenuità. Mentre a Hora, il Paese, disillusione e paura non esistono perché si vive con l’immediatezza delle intuizioni emozionali; e se qualcuno vuole proprio ingabbiarsi nelle strettoie del raziocinio macererà tra sé solo la meschinità dei propri rancori.
Il mosaico del tempo grande concerta con stilizzata naturalezza l’educazione sentimentale di Michele, una detective story sul tesoro trafugato dal misterioso Antonio Damis e le epopee degli esuli albanesi, costretti al mare prima dalle invasioni ottomane nel ’400, poi dalla dittatura comunista di Enver Hohxa. La storia di cinque generazioni, sempre salvate dall’amore delle loro donne, si alterna e completa, costruendo l’unico "mosaico del tempo grande" capace di orientare il presente. «Non ci siamo persi e non lo saremo fino a quando conserveremo memoria di chi eravamo e da dove veniamo» dice il papàs Dhimitri. Perché sprezzo del proprio passato e perversione del senso si accompagnano: infatti il coltello di Scanderbeg recuperato nell’avita chiesa ortodossa, obliata e prossima alla demolizione, invece di unire gli amici come un tempo, ora li divide. Lezione di attualità per un’Europa dimentica di sé e, per questo, terrorizzata dall’Altro.
La lingua formulaica di Abate ci sembra, in quest’ultimo volume, colmare la misura: un miracoloso equilibrio di albanese, lëtirë (calabrese), arbëresh e birignao d’italiano e inglese che comunica anche quando, non tradotto, promana tutta la sua segreta pregnanza. Abate è uno scrittore innamorato proprio perché sa trattenersi, invita a immaginare, addita soglie senza violarle.