Gazzetta del Sud
21 novembre 2002

 Il Rhegium Julii ad Abate e Cucchi

di Gualtiero Canzoni


«Gli incontri-dibattito, le conversazioni, le occasioni di intrattenimento non effimero, rappresentano da sempre il sale dell'attività annuale svolta dal Circolo Rhegium Julii, ma anche il lievito che fa maturare i giovani aprendoli al confronto permanente con il mondo della letteratura, della scienza e dell'informazione. Una realtà culturale, infatti, che non ha mai inteso chiudersi in un "burka" provinciale in un gioco di autoreferenzialità e autoalimentazione che resterebbero fine a se stesse». Da qui i Caffè letterari, gli Inviti alla lettura, gli Incontri con l'autore, i Viaggi nell'anima, i Martedì del Rhegium, tutte iniziative che alimentano la lunga stagione del Premio, che vivrà la sua serata conclusiva sabato prossimo presso il Cine-teatro Odeon di Reggio Calabria, presentata da Maria Giovanna Elmi. Posto sotto l'Alto Patronato dei ministeri Beni culturali e Pubblica istruzione e della Regione Calabria (che ha istituzionalizzato la manifestazione con un'apposita legge) il Rhegium Julii 2002 gode del sostegno delle Amministrazioni comunale e provinciale di Reggio Calabria, dei Comuni di Bagnara e Campo Calabro, della Fondazione Bonino-Pulejo, della Camera di Commercio, dell'Ass.ne Prov. Industriali, della Comunità montana Versante dello Stretto, della Cassa edile e della Società Dante Alighieri. Ma vediamo chi sono i vincitori dei Premi Rhegium Julii 2002.

Per la narrativa il premio Corrado Alvaro è stato assegnato a Carmine Abate per il romanzo Tra due mari (Mondadori), dove «tra un impasto di stupori e verità, sgusciano (sullo sfondo di Roccalba, borgo calabro svettante con una gran festa di vicoli e fiori) vicende drammatiche, una serie di scenari favolosi e il vivere errabondo di Florian da Amburgo all'"inferno s'afa" del Sud» (Giuseppe Amoroso).

Per la saggistica il premio Rastignac è andato al giornalista Ettore Mo per il libro Kabul (Rizzoli), mentre il premio Italo Falcomatà è stato assegnato al prof. Vittorio Sermonti per la rivisitazione della Commedia di Dante (in tre volumi, editi da Rizzoli). Gli scritti raccolti da Mo tecnicamente sono da considerarsi «narrazioni dai luoghi più caldi del mondo, che ci informano di guerre sante e mujaheddin, dei rifugi di Osama e di talebani pentiti, di armate del Nord e di continue rese dei conti. Ma le pagine di Kabul ben presto si trasformano da cronache giornalistiche in analisi approfondite, che fanno riflettere su avvenimenti che finiscono nella storia, con tutte le contraddizioni dei protagonisti» (Domenico Nunnari). Nella Commedia di Dante, Sermonti «con una prosa suadente e semplice – anche nei frangenti più ostici del grande poema dantesco – è riuscito a conferire alla scrittura un potenziale di fascinazione e nel contempo di sensibilità critica che riflettono una capacità di frequentazione del testo difficilmente rintracciabili negli spazi della contemporaneità. Piacere del testo, dunque, in felice incontro con l'accattivante commisurazione di uno straordinario evento poetico» (Walter Mauro). Per la poesia il premio Lorenzo Calogero è stato assegnato a Maurizio Cucchi per la raccolta Poesie 1965-2000 (Mondadori), dove il poeta «sa cogliere e trattare i temi chiave dell'esistenza e della condizione umana, attraverso l'osservazione della realtà quotidiana, dell'eroismo degli umili. In un percorso sempre alimentato da nuovi spunti di tensione, tra gioiosa ansia del vivere e sofferta consapevolezza del destino umano e del suo traguardo finale» (Corrado Calabrò). Per gli studi meridionalistica il premio Gaetano Cingari è andato alla prof. Rossella Cancila per il saggio Fisco ricchezza comunità nella Sicilia del Cinquecento (Istituto storico italiano), in cui l'autrice mette in rilievo come nel nostro Mezzogiorno «all'incremento produttivo non corrispose una trasformazione strutturale, tale cioè da creare le condizioni per rendere il processo positivo pressoché irreversibile e si finì quindi con il perdere la favorevole opportunità di restare agganciati ai Paesi europei economicamente più avanzati» (Giuseppe Caridi). Nell'ambito dei Premi un riconoscimento speciale (Premio Rhegium Julii - Una vita per la Musica) è stato assegnato (alle memoria) al maestro Nino Rota, mentre saranno presenti lo scrittore Giorgio Todde, vincitore con il romanzo Lo stato delle anime (Frassinelli) del Premio F. Seminara-Opera Prima e il poeta Salvatore Pintore, al quale sarà consegnata la prima copia del volume Disseminati passi, premio Gilda Trisolini-Inedito. Ma il Rhegium Julii non si esaurisce in una semplice consegna di premi, aprendosi, come è tradizione, al territorio e al mondo della scuola e dei giovani attraverso stimolanti incontri che privilegiano il confronto e il dibattito. Un vero e proprio Festival della Letteratura: una iniziativa che rappresenta un'importante finestra di comunicazione con i giovani a cui viene offerto un impatto reale con la creatività italiana. E non sarà un'impresa facile, sia per la vastità dell'intervento (saranno coinvolti ben 13 Istituti superiori della Provincia di Reggio, oltre all'Università di Messina, circa 1000 studenti-lettori e quasi tremila studenti-uditori), sia per la complessità stessa del variegato mondo giovanile. Domani e sabato infatti, vincitori e componenti della Giuria saranno impegnati in una serie di presentazione di libri, alcuni dei quali messi a disposizione dal Servizio Promozione del Libro del ministero dei Beni culturali: Carmile Abate sarà ospite della Facoltà di Lettere dell'Ateneo messinese e dell'Istituto d'istr. sup. V. Gerace di Cittanova; Ettore Mo dell'Ist. istr. sup. E. Fermi, del Comune di Bagnara e dell'Ist. tecn. comm.le Da Empoli; Vittorio Sermonti del Liceo classico T. Campanella e del Liceo scientifico L. da Vinci; Giorgio Todde dell'Ist. Comprensivo di Oppido Mamertina e dell'Ist. tec. comm.le Ferraris; Maurizio Cucchi dell'Istituto istr. sup. L. Nostro di Villa San Giovanni; Luca Desiato del Liceo artistico Mattia Preti, Walter Mauro ed Elena Clementelli dell'Ist. sup. G. Familiari di Melito Porto Salvo; Rossella Cancila del Comune di Campo Calabro. Anche l'edizione 2002 del Rhegium Julii vivrà i tre momenti esaltanti de «la parola, il suono, l'immagine»: infatti ad aprire il sipario sarà il Duo, formato da Carmelo Crucitti (fagotto) e Vittorio Romeo (Fisarmonica), che eseguirà alcune tra le più belle musiche da film di Nino Rota, mentre la conclusione è stata affidata ai ballerini Krisian Cellini e Cristina Gangalanti (Compagnia del Gobbo di Notre Dame) e agli allievi della Scuola Dimensione danza arabesque, diretta da Pasqualina Iacopino... Tutto intorno i quadri di molti pittori italiani, uniti in una Mostra itinerante, allestita all'«Odeon» dall'associazione Comsed, con sede a Crotone, diretta dal dott. Abdulkadir Giama, che partirà da Reggio Calabria, con tappe a Firenze e Parigi, per poi concludersi a New York, con lo scopo di reperire i fondi a favore del Centro Medico di Galkaio in Somalia.