Gazzetta del Sud
1 Luglio 2002

Carmine Abate è il vincitore del Premio Società dei Lettori


Carmine Abate con il suo romanzo Tra due mari, edito da Mondadori, è il supervincitore del Premio Società dei lettori 2002. Con 48 voti ha prevalso su Nico Orengo che con La curva del Latte, finalista al Campiello, ha avuto 38 voti. Al terzo posto La pupa di zucchero di Silvana Grasso (Rizzoli) con 10 voti. Nella saggistica vincitore Giorgio Morpurgo con L'inizio della fine (Sellerio).
Il Premio dei lettori organizzato dalla Società dei lettori lucchesi (con sedi anche a Bologna e a Roma) è uno dei più originali e prestigiosi premi italiani, perché a scegliere i libri finalisti e la terna dei vincitori sono dei lettori abituali, i quali rappresentano una sorta di giuria ideale.
La proclamazione dei vincitori è avvenuta nella splendida cornice di Villa Rossi a Gattaiola. A consegnare il premio a Carmine Abate è stata la presidente della Società dei lettori Francesca Duranti.
Vincitore di numerosi premi letterari, tra cui il Premio Arge-Alp 2001, il Premio Libero Bigiaretti 2000, il Premio Leonardo Sciascia 2001, Abate è uno dei maggiori scrittori della sua generazione.
Nato a Carfizzi, comunità arberesh in Calabria nel 1954, da giovane è emigrato in Germania dove ha esordito come narratore con la raccolta "Il muro dei muri" (1993) cui sono seguiti, tra l'altro due romanzi: "Il ballo tondo" (1991) e "La moto di Scanderberg" (1999) tradotti in Germania, Francia, Portogallo, Kossovo, Albania e Olanda.
"Tra due mari" è un grande romanzo ambientato in Calabria. Accompagnato da un terribile segreto, Giorgio Bellusci sogna di ricostruire il Fondaco del Fico, un'antica locanda calabrese dove dorme Alexandre Dumas. A raccontare la sua storia è il nipote Florian, un ragazzo di oggi diviso tra due mondi e due culture. È un libro appassionato, ricco di materia, di odori, di suoni, ricco della vita, dei suoi silenzi e delle sue urla, delle sue pause e della sua bruciante urgenza. Un libro in cui, su tutto, emerge il gusto del racconto, del tramandarsi storie e del cercare le proprie radici.
Per Carmine Abate anche questo ulteriore premio suona come una riconferma di un consenso unanime di critica e di lettori, tant'è che il suo romanzo è stato recensito dalla stampa nazionale come uno dei migliori dell'annata ed è giunto in questi giorni alla terza edizione.