Easy Viaggio, Aprile 2012
 

 

La collina del vento
di Sabrina Trevisan

  Carmine Abate ambienta la sua saga familiare sulle pendici del Rossarco, una collina calabrese colma di storia e di storie. Quella degli antichi greci che vi avevano impiantato una colonia nel 500 a.c. e quelle della famiglia Arcuri, che da generazioni suda nei campi e difende la propria terra dai latifondisti locali e dagli obrobri del nazifascismo. Ma è la collina la vera protagonista degli eventi, con il suo profumo, il rumore del vento tra le fronde degli ulivi e i colorati fiori di sulla. Testimone muta delle vicende familiari degli Arcuri e del piccolo villaggio di Spillace, la collina assorbe il sangue, i segreti e le grida di un meridione nella morsa della miseria. Le verità del Rossarco il lettore le scopre poco a poco, ripercorrendo la vita di tre generazioni di Arcuri, incastonate nella storia d'Italia, dalle due guerre fino ai giorni nostri.
Il filo condutture è la ricerca iniziata nei primi del Novecento dal grande archeologo Paolo Orsi, sulle tracce di Krimisa, leggendaria colonia greca ormai dimenticata. Nel corso degli anni, dalla collina rispuntano frammenti di anfore, monete antiche e soprattutto i tanti segreti di una terra legata a doppio filo con l'andrangheta. La collina del vento è una saga al tempo stesso storica e bucolica. I colpi di scena si svolgono al ritmo lento dell'assolata campagna calabrese, e la semplice caratterizzazione dei personaggi quasi stona a confronto delle infinite sfaccettature della natura.
Carmine Abate ricostruisce attraverso il romanzo una parte della sua storia e di quella dalla calabria rurale del secolo scorso. Meritevole anche l'intento storico, Abate rende infatti onore a due personaggi realmente esistiti, Paolo Orsi e Umberto Zanotti-Bianco, grandi archeologhi-filatropi del Novecento italiano.